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Contestato all’Hotel Leon d’Oro Martin Schulz, candidato del PD alla presidenza UE

Negli ultimi 15 giorni la campagna elettorale solitamente entra nel vivo, con l’arrivo dei cosiddetti “big” a caccia del voto degli indecisi. Quest’anno però il copione non rispecchia fedelmente quello degli anni scorsi. La propaganda dei partiti, come colti da una sorta di “crisi di comunicazione” (forse perché improvvisamente resisi conto di avere gran poco da comunicare), prosegue in sordina e lontana anni luce dall’immagine delle piazze straripanti ad ascoltare il comizio del leader (eccezion fatta per Grillo).

Non si distingue nemmeno il Partito Democratico che, nonostante sia dato in vantaggio di molte lunghezze sul Movimento 5 Stelle, fa arrivare quasi nascostamente a Verona Martin Schulz, niente di meno che il candidato Presidente della Commissione Europea. L’incontro organizzato presso l’Hotel Leon d’Oro (la mattina di un giorno feriale) ha visto infatti la partecipazione esclusiva degli addetti ai lavori. Un centinaio di dirigenti locali del PD in tutto.

NoTavAd accogliere Schulz c’erano però anche i Movimenti contro la Precarietà e l’Austerity. Nel picchetto fuori dall’hotel una ventina di militanti della Rete Sociale per il Diritto alla Casa e del Kollettivo Autonomo hanno srotolato uno striscione con scritto “AUSTERITY, REPRESSIONE e PRECARIETÀ: È QUESTA LA VOSTRA DEMOCRAZIA!”. Obbiettivi della contestazione il recente Jobs Act, l’ultima riforma del mercato del lavoro, ed il Piano Casa del ministro Lupi. Ricordando le immagini della manifestazione del 1 maggio a Torino, in cui la celere indossava le casacche del servizio d’ordine del PD, è stata anche denunciata le repressione poliziesca dei movimenti messa in atto dal governo Renzi e nel chiedere la liberazione dei 4 militanti No Tav arrestati lo scorso anno con la pesantissima accusa di terrorismo è stata anche denunciata a gran voce la politica persecutoria della magistratura (osannata dal PD) nei confronti del Movimento No Tav.

È comunque un dato di fatto che, nonostante il volto rassicurante del premier, il Partito Democratico sia costretto ad una campagna elettorale nell’ombra, per paura delle contestazioni di coloro cui la crisi ha tolto lavoro, reddito e, di conseguenza, diritti. Ma anche nell’ombra non riesce a sfuggire al dissenso dell’opposizione sociale, perché le vittime della crisi si stanno auto-organizzando per resistere e per creare un’alternativa dal basso. L’11 luglio si terrà a Torino il vertice dei leader europei sulla disoccupazione giovanile, ed è in quella data che i movimenti hanno dato appuntamento al Governo.

Redazione

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