In mille a Verona per dire: “No al razzismo e al fascismo!”

October 26th, 2014 Comments off

corteo2Circa un migliaio i militanti che ieri hanno preso parte alla Giornata Antifascista di Verona, convocata da un’Assemblea di realtà antifasciste veronesi dopo la vicenda del mancato concerto dei 99 Posse. La prima iniziativa si è svolta alla mattina, quando nella sala civica della III circoscrizione gli organizzatori hanno presentato il dossier “A Verona ogni erba è uno (s)fascio”. Si tratta di una raccolta di dati e documentazioni che provano a ricostruire l’intreccio di legami tra la Lega Nord del sindaco Tosi, che dal 2007 governa la città, ed il vasto mondo dell’estremismo religioso e di destra. Nel volume, di ben centocinquanta pagine, sono elencate tutte le aggressioni a stampo razzista ed omofobo degli ultimi tredici anni accadute a Verona nonché tutti i collegamenti tra la giunta comunale e gli ambienti cattofascisti dell’integralismo religioso. Alla presentazione ha preso parte anche lo studioso Saverio Ferrari, che nel 2002 a Milano ha contribuito a fondare l’Osservatorio Democratico sui fascismi. La proposta di costituire un “osservatorio sui fascismi” anche a Verona è il tentativo di proseguire con la mobilitazione antifascista anche dopo il 25 ottobre.

Nel pomeriggio il corteo è stato l’appuntamento più caldo e sentito della Giornata. Per parteciparvi, infatti, sono giunte delegazioni dal Friuli, da Bologna, Milano, Brescia, Trento, Parma, Rimini e perfino Monaco di Baviera. I mille manifestanti hanno percorso il tragitto del corteo scortati da un ingentissimo dispiegamento di forze dell’ordine, composto da oltre cinquecento unità: un dispiegamento fuori luogo quanto inspiegabile visto il tenore decisamente comunicativo del corteo. Durante la manifestazione dall’impianto acustico sono stati ricordati i devastanti effetti sul tessuto e sui rapporti sociali che hanno prodotto gli ultimi vent’anni di politiche razziste e securitarie portate avanti dalla Lega Nord e dai suoi alleati. Sotto palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona, i manifestanti si sono fermati a lungo per ricordare che è proprio il partito del sindaco il responsabile politico di questa situazione, visto che è proprio il suo partito a soffiare sul fuoco dell’emergenza sociale per accumulare consenso elettorale.

corteo1Dopodiché il corteo è filato liscio, non senza una sosta nei pressi di corticella Leoni, dove nel 2008 si consumò l’aggressione che portò alla tragica morte del 29enne designer di Negrar, per ricordare che spesso la violenza verbale usata dagli ultras dell’Hellas in curva Sud diventa violenza fisica, e a volte pure uccide. Percorrendo il lungadige Rubele, dal quale si può vedere il quartiere di Veronetta al di là dell’Adige, è stata denunciata la militarizzazione ingiustificata cui è stata sottoposta la zona più multietnica della città per rincorrere i deliri securitari della Lega Nord e di Tosi. La giornata si è conclusa con un concerto gratuito in piazza delle Poste, a detta degli organizzatori “un’altra piccola riappropriazione di spazi per i giovani in questa città. Un modello culturale alternativo al binomio Curva-Discoteca è infatti necessario perché anche a Verona nascano spazi nei quali possano trovare legittimità le lotte per i diritti, l’autogestione e la tutela dei territori dalla devastazione delle grandi opere”.

Redazione

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#25ottobre a Verona: Giornata Antifascista e Antirazzista

October 22nd, 2014 Comments off

Sabato 25 ottobre sarà per Verona una Giornata Antifascista e Antirazzista, promossa dall’Assemblea 25 Ottobre. La giornata prevede un momento di confronto pubblico la mattina, con la partecipazione di Saverio Ferrari, ed un corteo il pomeriggio che terminerà con un concerto in Piazza delle Poste. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diffuso dagli organizzatori.

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Comunicato Stampa

ASSEMBLEA 25 OTTOBRE

 

#25Ott LDGiornata antifascista e antirazzista del 25 ottobre 2014

Perché il mancato concerto dei 99 Posse è un esempio piccolo piccolo, ma emblematico, di chi comanda a Verona! Perché l’aggressione squasdrista dello scorso anno in università, invece, ne è una rappresentazione gigantesca passata perlopiù sotto silenzio! Perché i continui attacchi alle persone omossessuali, bissessuali e transessuali hanno fatto di Verona centro del nuovo integralismo omo-bi-transfobico! Perché la morte di Nicola Tommasoli (e le centinaia di aggressioni di stampo razzista perpetrate quotidianamente) non è “un caso su un milione”, ma la diretta conseguenza del clima di intolleranza che regna a Verona! Perché la classe politica che governa questa città, sindaco in testa, ha precise e pesanti responsabilitàin tutto ciò: l’antifascismo non è una bandierina da sventolare, ma un valore da riaffermare ogni giorno!

Per tutti questi motivi sabato 25 ottobre sarà una giornata dedicata ai temi dell’antifascismo e dell’antirazzismo, preludio di un percorso che si articolerà in diverse iniziative, alcune delle quali assumeranno carattere permanente, al fine di denunciare e tenere monitorata la situazione politica e sociale di una città da molti anni laboratorio e “simbolo” delle destre vecchie e nuove.

La giornata del 25 inizierà alle 10.30 presso la sala conferenze della terza circoscizione in via Brunelleschi (quartiere Stadio), per l’appuntamento con lo storico milanese Saverio Ferrari, fra i fondatori dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre.

Nell’occasione verrà presentato il dossier a cura dell’Assemblea 25 ottobreintitolato “A Verona tutta l’erba è uno (s)fascio” (2001-2014), che dovrebbe essere la prima tappa per la costruzione di un Osservatorio antifascista e antirazzista a Verona.

Il pomeriggio alle 14.30 concentramento nel piazzale della stazione di Porta Nuova per il corteo che attraverserà le vie del centro fino a piazza Indipendenza (piazza delle Poste). La manifestazione percorrerà via Città di Nimes, via Giberti, via Valverde per sbucare nei pressi dei portoni della Bra, una sosta in piazza Bra, poi stradone San Fermo e un’altra sosta per ricordare Nicola Tommasoli e tutte le vittime dei pestaggi avvenuti in questa città, lungadige Rubele fino a ponte del Popolo con un’ulteriore sosta per un intervento di controinformazione sulla situazione di Veronetta e dei migranti, sottoposti in queste settimane all’operazione “Mos Maiorum”. L’arrivo è previsto per le 19.00 in piazza delle Poste, dove si terrà un concerto di chiusura con la partecipazione di artisti locali.

 

#Verona #Antifa #Corteo #25ottobre

 

Promuove la manifestazione: ASSEMBLEA per il 25 OTTOBRE

– Kollettivo Autonomo Antifascista – Verona

– Circolo Pink LGBTE – Verona

– Ross@ Verona

– Partito dei Comunisti Italiani – Verona

– Rifondazione Comunista – Verona

– Partito Comunista – Verona

 

Per info e adesioni: assemblea25ottobre@autoproduzioni.net

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OverMeccanica: fabbrica occupata, ma il futuro è nero. Tiene viva la speranza solo la lotta dei lavoratori.

May 21st, 2014 Comments off

“BENE COMUNE”. È questo lo striscione che i lavoratori e le lavoratrici della ex OverMeccanica hanno appeso fuori dai cancelli della fabbrica. Al termine dell’assemblea di lunedì scorso, infatti, i circa 200 (tra operai, tecnici ed impiegati) hanno deciso di non attendere i tempi della burocrazia e di passare all’azione diretta. Lo stabilimento è stato occupato ed il presidio permanente dei lavoratori ai cancelli non lascia entrare né uscire nessuna merce.

over2Ma partiamo dal principio. La OverMeccanica è una storica azienda veronese, produttrice di macchinari per la cartotecnica. Si tratta, come tra l’altro i lavoratori ci tengono a sottolineare, di una delle pochissime fabbriche rimaste dove si svolge tutta la filiera produttiva: dalla progettazione, alla produzione, all’assemblaggio. Insomma un fiore all’occhiello dell’industria metalmeccanica: manodopera eccellente, impianti all’avanguardia e commesse. Mancano “solo” i soldi per far funzionare tutto. E mancano a causa della gestione a dir poco scellerata dei vari proprietari che si sono succeduti. Grazie alla depenalizzazione del reato di falso in bilancio (operata dal primo Governo Berlusconi ormai più di dieci anni fa) questi sono riusciti a tenere nascosta per anni una voragine (più che un buco) nei bilanci dell’azienda. Quando la reale portata del debito accumulato è saltata fuori, al Gruppo Over non è rimasta altra soluzione che mettere in vendita l’intera struttura al migliore offerente. Il quale, un anno fa, fu individuato nella francese ABK Machinery che affittò l’azienda per un anno con la promessa di acquisto definitivo l’anno successivo. In realtà, a posteriori, è risultato evidente che l’operazione di ABK era puramente speculativa e tendeva esclusivamente a depredare la ditta veronese di macchinari e commesse. Ora che il palco è caduto (ABK infatti non ha i soldi per concludere l’acquisizione) l’affitto d’azienda è stato revocato e tutto è tornato in capo alla OverMeccanica, fallita. Cioè del Curatore Fallimentare nominato dal Tribunale. Il quale sta cercando di battere l’unica strada percorribile: quella di mantenere a Verona la lavorazione della commessa australo-statunitense che garantirebbe lavoro negli impianti per almeno un anno e mezzo (e per la quale, anzi, il personale sarebbe sottodimensionato, a detta degli operai). E qui iniziano gli ostacoli: i committenti denunciano di aver già perso anche troppo tempo e, se la lavorazione della commessa non inizierà entro il 1 giugno, rescinderanno il contratto e si rivolgeranno altrove. ABK, cui sono stati concessi dal Tribunale sessanta giorni di tempo per abbandonare gli stabilimenti, non sembra avere tutta questa fretta. Secondo gli operai del presidio, i francesi stanno volutamente tenendo tutto bloccato per far saltare la commessa da Verona e, chissà, cercare di portarsela in Francia. Quindi hanno deciso di alzare la voce e farsi sentire.

“Vorremmo far capire che noi lavoratori – dice Andrea del Presidio Permanente – non siamo disposti a subire passivamente questo continuo rimpallo di responsabilità. Noi siamo pronti a lavorare, ma dev’essere chiaro che i soldi che entrano devono essere usati prima di ogni altra cosa per pagare i nostri stipendi e i nostri fondi pensionistici, che il proprietario precedente si è intascato. Siamo determinati ad esercitare su ABK il massimo della pressione affinché non ostacoli ulteriormente il proseguimento della trattativa”. Trattativa che proseguirà nelle prossime settimane, almeno finché resterà in piedi questa commessa.

Dopo Officine Ferroviare Veronesi e Abital un altro storico marchio veronese rischia di diventare l’emblema di una crisi che, anche a causa dell’Austerity imposta da Bruxelles, continua a mietere vittime tra gli strati più deboli della popolazione. Ma tra lavoratori, migranti, precari e studenti comincia a diffondersi una certezza: “La soluzione è l’autogestione”.

Redazione

OverMeccanica: i lavoratori occupano la fabbrica.

May 20th, 2014 Comments off

È di oggi la notizia: dopo settimane di tentennamenti i lavoratori e le lavoratrici della ex OverMeccanica hanno deciso di passare dalle parole ai fatti.

overDopo il fallimento, il Curatore del Tribunale sta cercando di capire se esistano i presupposti per lavorare negli stabilimenti di Borgo Roma la “famosa” commessa australiana che impiegherebbe l’azienda per più di un anno. Ma gli operai preferiscono non aspettare le liturgie burocratiche e lunedì, in assemblea, hanno dichiarato la OverMeccanica “Bene Comune” ed hanno occupato la fabbrica.

L’intenzione è di andare verso l’autogestione degli impianti per lavorare, appunto, la commessa e garantire il reddito ai lavoratori.

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Condannato a 15 mesi il vicepresidente leghista della Provincia di Verona Fabio Venturi

May 17th, 2014 Comments off

Pare non terminare più la sfilza di scandali, processi, indagini, condanne ed arresti che sta travolgendo l’amministrazione leghista di Verona del sindaco-sceriffo Flavio Tosi. Con la pesante accusa di rivelazione di segreti d’ufficio è stato infatti condannato in primo grado ad 1 anno e 3 mesi con pena sospesa. Avrebbe, con altri, avvertito i titolari di bar “amici” dell’arrivo dei controlli della polizia municipale al fine di metterli in salvo da eventuali sanzioni.

Venturi, che qualche mese fa era in procinto di entrare nella Giunta dell’amico Flavio Tosi (dimezzata dagli scandali), si dichiara estraneo e (in perfetto stile berlusconiano) grida al complotto dei giudici per farlo fuori.

PRIMAPIETRAPRUSSTDopo Vito Giacino della lista Tosi, ex vicesindaco, attualmente in galera con l’accusa di avere intascato tangenti camuffate da consulenze, e Marco Giorlo, sempre lista Tosi, ex assessore, dimessosi a seguito della puntata di Report in cui sono stati dettagliatamente descritti gli “strani” rapporti che molti leghisti veronesi intrattengono con faccendieri in odore di ‘ndrangheta, un altro importante pezzo della cupola tosiana che controlla la città di Verona crolla sotto i colpi della magistratura.

Si parla da sempre di Venturi (anche presidente della circoscrizione 5^, borgo Roma) come del braccio destro del sindaco, il “cervello” della sua macchina organizzativa e propagandistica, il motore della fondazione “Ricostruiamo il Paese” con cui i presunti ottimi risultati nel governo della città di Verona raggiunti da Flavio Tosi vengono decantati in giro per l’Italia con lo scopo di avvalorare l’immagine di efficiente amministratore (oltre che di raccogliere fondi per le campagne elettorali).

Ad una settimana dalle elezioni europee l’immagine della Lega Nord non è mai stata tanto offuscata. Sembrano lontanissimi i tempi delle 90.000 preferenze personale ottenute da Tosi qualche anno fa, ed il salvagente di un seggio all’europarlamento (visti gli scandali nostrani) è un miraggio che ogni inchiesta contribuisce a scolorire un po’.

Redazione

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Contestato all’Hotel Leon d’Oro Martin Schulz, candidato del PD alla presidenza UE

May 14th, 2014 Comments off

Negli ultimi 15 giorni la campagna elettorale solitamente entra nel vivo, con l’arrivo dei cosiddetti “big” a caccia del voto degli indecisi. Quest’anno però il copione non rispecchia fedelmente quello degli anni scorsi. La propaganda dei partiti, come colti da una sorta di “crisi di comunicazione” (forse perché improvvisamente resisi conto di avere gran poco da comunicare), prosegue in sordina e lontana anni luce dall’immagine delle piazze straripanti ad ascoltare il comizio del leader (eccezion fatta per Grillo).

Non si distingue nemmeno il Partito Democratico che, nonostante sia dato in vantaggio di molte lunghezze sul Movimento 5 Stelle, fa arrivare quasi nascostamente a Verona Martin Schulz, niente di meno che il candidato Presidente della Commissione Europea. L’incontro organizzato presso l’Hotel Leon d’Oro (la mattina di un giorno feriale) ha visto infatti la partecipazione esclusiva degli addetti ai lavori. Un centinaio di dirigenti locali del PD in tutto.

NoTavAd accogliere Schulz c’erano però anche i Movimenti contro la Precarietà e l’Austerity. Nel picchetto fuori dall’hotel una ventina di militanti della Rete Sociale per il Diritto alla Casa e del Kollettivo Autonomo hanno srotolato uno striscione con scritto “AUSTERITY, REPRESSIONE e PRECARIETÀ: È QUESTA LA VOSTRA DEMOCRAZIA!”. Obbiettivi della contestazione il recente Jobs Act, l’ultima riforma del mercato del lavoro, ed il Piano Casa del ministro Lupi. Ricordando le immagini della manifestazione del 1 maggio a Torino, in cui la celere indossava le casacche del servizio d’ordine del PD, è stata anche denunciata le repressione poliziesca dei movimenti messa in atto dal governo Renzi e nel chiedere la liberazione dei 4 militanti No Tav arrestati lo scorso anno con la pesantissima accusa di terrorismo è stata anche denunciata a gran voce la politica persecutoria della magistratura (osannata dal PD) nei confronti del Movimento No Tav.

È comunque un dato di fatto che, nonostante il volto rassicurante del premier, il Partito Democratico sia costretto ad una campagna elettorale nell’ombra, per paura delle contestazioni di coloro cui la crisi ha tolto lavoro, reddito e, di conseguenza, diritti. Ma anche nell’ombra non riesce a sfuggire al dissenso dell’opposizione sociale, perché le vittime della crisi si stanno auto-organizzando per resistere e per creare un’alternativa dal basso. L’11 luglio si terrà a Torino il vertice dei leader europei sulla disoccupazione giovanile, ed è in quella data che i movimenti hanno dato appuntamento al Governo.

Redazione

Imbrattata nella notte con una svastica la targa dell’ANED Verona

May 12th, 2014 Comments off

10338294_760907180609212_101140963788519661_nImbrattata nella notte con una svastica la targa dell’Associazione Nazionale Ex Deportati Politici nei Campi Nazisti. La sede dell’ANED di Verona si trova in zona stadio.
Di seguito il comunicato diffuso:
“Questa mattina, lunedì 12 maggio, nell’aprire la sezione veronese dell’ANED, Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti, in via Arnolfo di Cambio 17 (zona stadio!) abbiamo trovato la targa in marmo dell’associazione oltraggiata da una svastica tracciata in nero con una bomboletta spray e cancellati coperti di nero gli orari di apertura.
Il fatto si commenta da solo, chi oltraggia l’associazione che riunisce gli ex deportati viventi e i familiari degli uccisi nei KZ nazisti, intende inneggiare a uno dei periodi più oscuri della storia: 11 milioni di persone finite nell’orrore dei Campi perché considerate ‘diverse’, ebrei, politici, omosessuali, zingari, ‘asociali’, disertori… L’azione è tanto più odiosa perché prende di mira chi già ha atrocemente sofferto a causa dell’ideologia nazista e fascista: solo a Verona e provincia oltre 300 persone che si sono volute cancellare nei forni crematori e nelle camere a gas e i cui nomi e la cui memoria Aned intende tenere costantemente in vita!”

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Alla crisi gli operai rispondono con la mobilitazione!

May 9th, 2014 Comments off

“Chiediamo solo Lavoro!” questo lo striscione che ha aperto stamattina il corteo dei metalmeccanici delle aziende in crisi di Verona. Circa un migliaio le tute blu che hanno sfilato nel centro di Verona, da Porta Palio fin sotto al palazzo della Prefettura in piazza dei Signori. Chiamati a raccolta dalle sigle confederali FIOM-FIM-UILM su iniziativa dei lavoratori della ex OverMeccanica che, come abbiamo raccontato in settimana, è destinata a fallire dopo il Consiglio di Amministrazione previsto per lunedì 12 Maggio. Sono 188 i lavoratori che resteranno a casa.

foto0182Gli operai e le operaie della storica industria metalmeccanica di Borgo Roma già dalla settimana scorsa hanno bloccato le uscite degli stabilimenti per evitare che materiali e macchinari fossero portati fuori. Ora, dopo aver tentato la via istituzionale dei “tavoli di concertazione”, sono pronti al salto di qualità organizzativo. Il desiderio che gira tra le lavoratrici ed i lavoratori è infatti quello di non rassegnarsi all’ineluttabile, ma di muoversi attivamente per recuperare il reddito che viene loro strappato dalla precarietà del mondo del lavoro. Quel reddito che per molte famiglie è la sola fonte di sostentamento.

“Se lunedì non ci saranno svolte in positivo” racconta Andrea, uno degli operai, “siamo pronti ad installare un presidio permanente all’interno della fabbrica. Possiamo riconvertire gli stabilimenti ed autogestirli, in questo modo cerchiamo di opporci ad un sistema che ci sfrutta fino al midollo e poi ci getta come una scarpa usata”.

“Ci sono professionalità con più di 40 anni di lavoro in fabbrica che adesso vengono buttate alle ortiche solo perché così conviene agli imprenditori” urla dal microfono Dante, delegato FIOM, “ma alle convenienze di noi operai non pensa mai nessuno!”

“Abbiamo a cuore il problema” è il laconico commento di alcuni parlamentari del Partito Democratico presenti in piazza. A giudicare dal Jobs Act, l’ennesimo provvedimento dei governi PD sul mercato del lavoro (che precarizza a più non posso intere classi di lavoratori), sembra un’affermazione piuttosto contraddittoria.

foto0123I metalmeccanici del gruppo ABK (ex OverMeccanica) hanno raccolto strada facendo la solidarietà attiva di un’altra grande e storica azienda veronese ora in crisi: le Officine Ferroviarie Veronesi. Anche in lungadige Galtarossa (dove hanno sede le OFV) la situazione non è affatto rosea: a maggio scade la cassaintegrazione a zero ore e gli oltre cento dipendenti non sanno più dove sbattere la testa. Dopo essere stati turlupinati dal loro datore di lavoro, l’ingegner “caldaia” (leggi Giovanni Biasi), che si è intascato pure una parte dei loro fondi pensionistici pagati direttamente dallo stato, sono anch’essi sull’orlo del baratro.

Le preoccupazioni dei lavoratori sono per tutto il tessuto produttivo, quello industriale veronese, che si sta lentamente dissipando per l’inadeguatezza e la scarsa lungimiranza di molti “valorosi” capitani d’industria; preoccupazioni che si aggiungono, ovviamente, a quelle per lo stipendio perduto. La speranza è che le diverse vertenze si uniscano in un’unica lotta: quella per garantire reddito, diritti e dignità a tutte e tutti. In qhttps://losveglio.noblogs.org/post/2014/05/09/alla-crisi-gli-operai-rispondono-con-la-mobilitazione/uesto senso la prossima settimana potrebbe essere quella decisiva.

Redazione.

Situazione drammatica alla ex Over Meccanica: la storica fabbrica veronese sta per chiudere e 190 famiglie stanno per rimanere senza futuro

May 7th, 2014 Comments off

“Si doveva pensarci prima!” Questo il commento più diffuso tra i lavoratori e le lavoratrici della ex Over Meccanica di borgo Roma. Sembra infatti che, dopo le promesse di acquisto definitivo formulate ormai un anno fa dalla francese ABK Machinery, le trattative si siano definitivamente bloccate. E a questo punto soltanto un miracolo sembra poter salvare i 190 posti di lavoro della storica fabbrica veronese.

overTuttavia il clima che regna nei cortili fuori dalle officine è tutt’altro che di rassegnazione. I lavoratori e le lavoratrici hanno infatti reagito auto-organizzandosi, decisi a difendere il lavoro fino all’ultimo. Già da mercoledì scorso sono state bloccate le uscite, per impedire che i materiali ancora presenti nei capannoni venissero portati via senza che prima fosse stata trovata una soluzione condivisa. I delegati sindacali sono riusciti, anche se tardivamente, ad ottenere l’apertura di un tavolo di crisi con il Ministero delle Attività Produttive. Tavolo al quale i rappresentanti di ABK hanno già fatto sapere di non voler sedere.

Per sollevare l’attenzione sulla questione e chiedere la solidarietà attiva di tutta la cittadinanza è stato convocato un presidio sotto al Comune di Verona per domani, giovedì 8 maggio, alle ore 15.00. Inoltre i lavoratori e le lavoratrici hanno già proclamato un corteo cittadino per venerdì 9 maggio, che partirà nei pressi di Porta Palio alle ore 10.00 per dirigersi verso Piazza dei Signori, sede della Prefettura.

Ma non finisce qui, perché, nel caso ovviamente che tutte le altre possibilità in campo vadano ad esaurirsi (come purtroppo è tuttavia sempre più probabile), si pensa anche di costituire un presidio permanente all’interno della fabbrica. Lo scopo? <<Semplice: – dicono – Autogestione!>>.

Molto dipenderà senz’altro dalla risposta che darà la città. Se non c’è certo da aspettarsi un qualsiasi tipo di intervento dal sindaco Flavio Tosi (troppo impegnato a lamentarsi dei torti arbitrali a sfavore dell’Hellas Verona), sarà interessante vedere le soluzioni che proporrà il governo. Anche se, a giudicare dalla ennesima compressione dei diritti dei lavoratori contenuta nel recente Job Act, anche dalle parti di Palazzo Chigi non sembra tirare una gran bella aria.

 

Redazione

30/04/2008 – 30/04/2014: LA VERONA ANTIFASCISTA RICORDA NICOLA TOMMASOLI, VITTIMA DELL’ODIO FASCISTA

May 1st, 2014 Comments off

Ieri, 30 Aprile, si è svolta la commemorazione della morte di Nicola Tommasoli, aggredito selvaggiamente in quella stessa notte del 2008 e scomparso dopo cinque giorni trascorsi in ospedale. Un centinaio di persone si sono ritrovate a porta Leoni, lì dove le cieche botte si scatenarono ferocemente su Nicola, per condannare la violenza fascista, razzista e xenofoba; dall’impianto di amplificazione é stato ricordato che non bisogna restare inermi di fronte a fatti simili. “Troppo spesso si è indifferenti e incapaci di comprendere che l’antifascismo è soprattutto un vivere quotidiano e non un discorso da pronunciare nei pressi di un monumento ai caduti o con una corona di fiori”. Chiaro il riferimento all’amministrazione del sindaco Flavio Tosi, più volte al centro delle polemiche per la sua connivenza con gli ambienti dell’estrema destra.IMG-20140430-03096

Vari interventi si sono susseguiti, tra i quali va sottolineata la testimonianza di alcun* compagn* dell’Assemblea Antifascista di Trento: in seguito all’esplosione di una bomba posta da anonimi di fronte la sede di Casa Pound, la reazione violenta e squadrista non si è fatta attendere. Vittime ne sono state tante persone, non sempre appartenenti a specifici gruppi politici. Quanto sta avvenendo lì è indice di una sostanziale, operativa e crescente presenza di forze di estrema destra, alle quali non va lasciato alcuno spazio!

Come da programma, al termine del presidio è partito un corteo per le vie del centro storico. Passando davanti a san Fermo si è voluta ricordare l’ennesima aggressione di cui furono vittime qualche mese fa due persone che si trovavano nei pressi della chiesa. Gli assalitori sono sempre persone legati agli ambienti dell’estrema destra veronese.

IMG-20140430-03111Percorrendo il Lungadige Rubele il corteo è giunto in Piazza delle Poste, dove sotto il portico adiacente al Cortile del Tribunale è stato allestito un palco. Qui si è svolto il resto della serata.

Sul palco l’attore e regista di teatro Stefano Paiusco. Poi i musicisti veronesi Teo Ederle e The Swing Block. Teatro e musica hanno espanso le loro voci e i loro suoni colorando l’aria cupa dell’area circostante, ultimamente al centro dell’attenzione perchè indicata come luogo di degrado a causa della presenza di persone senza fissa dimora. Ai senzatetto (su iniziativa del Kollettivo Autonomo Antifascista Verona e del Circolo Pink) sono stati distribuiti cibo e bevande, infrangendo uno dei divieti più recenti imposto da Tosi.

Ad intervallare la musica altri interventi degli antifasciti hanno ricordato per l’ennesima volta che “Nicola Tommasoli era in piazza con tutti noi per dire che ciò che accaduto non dovrà ripetersi. Una vita è stata spezzata dall’odio feroce e cieco, dall’ingnoranza e dall’indifferenza. Memoria vuol dire riaffermare con forza i valori che vogliamo trasformino Verona: non vogliamo più la città di oggi, immobilizzata da una borghesia nauseante, da un fascismo dilagante e con piazze grigie e svuotate di socialità”.

Redazione

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