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Archive for the ‘Spazi’ Category

Inaugurazione Palestra Popolare Veronetta

April 26th, 2014 Comments off

Il 1 aprile 2014 verrà avviato al circolo Pink in via Scrimiari 7A il progetto di una palestra popolare autogestita, che prenderà provvisoriamente il nome dello storico quartiere veronese.
L’idea, o meglio, l’esigenza di una palestra nasce come risposta a molteplici problematiche/considerazioni riguardanti in primis la città di Verona, ma anche il lavoro che altri compagni dei centri sociali svolgono quotidianamente nei loro spazi.
Sul nostro territorio esistono solamente palestre in cui le logiche del profitto e della legge del più forte sovrastano ogni rapporto etico tra chi le frequenta. Non è raro, inoltre, una volta dentro, trovarsi di fronte giovani neofascisti di Forza Nuova, Blocco Studentesco e relativi simpatizzanti che non aspettano altro che potersi sfogare.
La palestra popolare, quindi, rifiuta le logiche del profitto e la cultura dell’apparire delle palestre capitaliste. È un’esperienza di autogestione in cui valori quali uguaglianza e rispetto costituiscono la base degli allenamenti, in cui razzismo e xenofobia che caratterizzano questa città vengono spazzati via, in cui chi non può permettersi di spendere centinaia di euro nelle palestre comuni possa comunque allenarsi assieme ad altre persone che abbiano un pensiero comune.
L’aggregazione che una palestra popolore porta è elemento fondamentale nella costruzione di un movimento che combatta le ingiustizie sociali e che lotti per ottenere i diritti dei quali ogni giorno veniamo privati.
E se più avanti si sentirà l’esigenza di avere spazi più grandi, dove si possano allenare duecento persone invece che venti, vuol dire che saremo in abbastanza per poter realizzare questo desiderio.
Palestra Popolare VERONETTA
Kollettivo Autonomo Antifascista Verona

 

Sollevare una Generazione Report assemblea nazionale 25, 26 gennaio 2014

April 26th, 2014 Comments off

La condizione dei giovani nella crisi, il continuo aumentare della disoccupazione giovanile e dell’abbandono scolastico, le politiche di austerità incessanti, le scuole come magazzini di futuri precari privi di consapevolezza; questi sono stati gli argomenti da cui siamo partiti nell’assemblea nazionale del network StudAut che si è tenuta al Laboratorio Crash di Bologna il 25-26 Gennaio 2014.Un’assemblea ampia e partecipata che ha visto allargarsi a cinque nuove città la rete di StudAut, ricca di riflessioni e capace anche dell’autocritica necessaria a continuare a far crescere le lotte. Dall’assemblea di apertura abbiamo potuto confrontarci città per città sull’Autunno di lotte appena trascorso, constatando i punti di continuità che si sono manifestati nella maggior parte delle città presenti: da un lato la capacità di costruire vertenzialità autonoma partendo dai bisogni degli studenti, colpendo le istituzioni locali e rovesciando il tavolo ad ogni trattativa; dall’altro la connessione tra lotte studentesche e lotte sociali di ogni tipo (dal movimento per l’abitare, alle lotte operaie ed alle lotte ambientali), direzione in cui ancora grandi passi vanno compiuti. Questa sintonia tra i movimenti studenteschi in grado di portare le loro istanze in piazza e gli altri movimenti che attraversano le metropoli ed i territori ci dimostra che, pur manifestando bisogni specifici (trasporti, libri, edilizia scolastica…), gli studenti stanno costruendo una consapevolezza del contesto di austerity diffusa che li circonda e sono pronti a combatterla.
All’interno del tavolo assembleare su comunicazione e contro-informazione abbiamo anche discusso e lanciato la campagna NoInvalsi, contro i test della scuola-azienda che continuano a vederci come numeri e merci, svilendo la capacità critica sin dai primi anni di scuola elementare e imponendo le riforme nelle scuole. Cominceremo così da subito a informare e costruire consapevolezza per far si che il 13 Maggio, dentro le scuole, tanti test vengano lasciati in bianco. Nei giorni immediatamente precedenti ed in particolare il 12 Maggio ci mobiliteremo per dar voce e forza a questa campagna.L’elemento comune più discusso e ritenuto significativo però è stato soprattutto il ricambio generazionale e i nuovi soggetti che attraversano le piazze e le animano di conflitto. I protagonisti delle grandi esplosioni che si sono viste in alcune città (ma anche dei percorsi intrapresi dai collettivi di tutta Italia) sono studenti degli istituti e dei professionali, sono migranti e figli di proletari e molte volte non sono nemmeno più studenti ma hanno lasciato la scuola (prematuramente o non). In questa nuova composizione di piazza vediamo soggetti meno politicizzati, più spontanei nelle pratiche e nella visione delle lotte, molte volte presenti in piazza solo per sfogare una rabbia intrinseca e spontanea.
Così l’occhio dei movimenti deve allargare il proprio orizzonte e cominciare a guardare a tutta una generazione, includere gli studenti in un bacino più ampio: i giovani. Il compito dei collettivi diviene attraversare i quartieri e gli istituti, per inchiestare ed aggregare un soggetto sociale che non ha prospettive ne per il proprio presente ne per il proprio futuro, che vive una condizione di assoluta incertezza e precarietà (spesso senza nemmeno esserne consapevole), che rifiuta la scuola come luogo di controllo ed oppressione incapace di offrirgli alcun sapere, che in molti casi è ostile o diffidente agli approcci ed i linguaggi tradizionali dei movimenti studenteschi ma si riconosce nelle pratiche del blocco, del corteo selvaggio e dell’assedio.
Per procedere in questa direzione e consolidare il ponte tra movimenti studenteschi e i movimenti che hanno dato vita alla sollevazione del 19 Ottobre abbiamo messo in agenda alcune date:
-Il 7 Marzo daremo vita ad una giornata di mobilitazione studentesca contro la disoccupazione giovanile e la precarietà, che faccia una voce unica di tutti i percorsi di lotta intrapresi quest’Autunno e rilanci verso l’assedio al vertice UE, che si terrà ad Aprile a Roma.
Contestare quella riunione, dove i grandi potenti d’Europa terranno un incontro sulla disoccupazione giovanile (la cui stima in Italia si avvicina al 50% mese dopo mese) significa rifiutare nettamente l’austerità e la crisi che ci stanno facendo subire, privandoci di ogni dignità e prospettiva futura.
Ad Aprile le forze che hanno dato la spinta al 19 Ottobre convergeranno nuovamente: studenti, precari, disoccupati, lavoratori, movimenti per la casa, movimenti contro le grandi opere e la devastazione ambientale si solleveranno e busseranno alle porte dei poteri forti europei.

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