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Archive for the ‘Lavoro’ Category

OverMeccanica: fabbrica occupata, ma il futuro è nero. Tiene viva la speranza solo la lotta dei lavoratori.

May 21st, 2014 Comments off

“BENE COMUNE”. È questo lo striscione che i lavoratori e le lavoratrici della ex OverMeccanica hanno appeso fuori dai cancelli della fabbrica. Al termine dell’assemblea di lunedì scorso, infatti, i circa 200 (tra operai, tecnici ed impiegati) hanno deciso di non attendere i tempi della burocrazia e di passare all’azione diretta. Lo stabilimento è stato occupato ed il presidio permanente dei lavoratori ai cancelli non lascia entrare né uscire nessuna merce.

over2Ma partiamo dal principio. La OverMeccanica è una storica azienda veronese, produttrice di macchinari per la cartotecnica. Si tratta, come tra l’altro i lavoratori ci tengono a sottolineare, di una delle pochissime fabbriche rimaste dove si svolge tutta la filiera produttiva: dalla progettazione, alla produzione, all’assemblaggio. Insomma un fiore all’occhiello dell’industria metalmeccanica: manodopera eccellente, impianti all’avanguardia e commesse. Mancano “solo” i soldi per far funzionare tutto. E mancano a causa della gestione a dir poco scellerata dei vari proprietari che si sono succeduti. Grazie alla depenalizzazione del reato di falso in bilancio (operata dal primo Governo Berlusconi ormai più di dieci anni fa) questi sono riusciti a tenere nascosta per anni una voragine (più che un buco) nei bilanci dell’azienda. Quando la reale portata del debito accumulato è saltata fuori, al Gruppo Over non è rimasta altra soluzione che mettere in vendita l’intera struttura al migliore offerente. Il quale, un anno fa, fu individuato nella francese ABK Machinery che affittò l’azienda per un anno con la promessa di acquisto definitivo l’anno successivo. In realtà, a posteriori, è risultato evidente che l’operazione di ABK era puramente speculativa e tendeva esclusivamente a depredare la ditta veronese di macchinari e commesse. Ora che il palco è caduto (ABK infatti non ha i soldi per concludere l’acquisizione) l’affitto d’azienda è stato revocato e tutto è tornato in capo alla OverMeccanica, fallita. Cioè del Curatore Fallimentare nominato dal Tribunale. Il quale sta cercando di battere l’unica strada percorribile: quella di mantenere a Verona la lavorazione della commessa australo-statunitense che garantirebbe lavoro negli impianti per almeno un anno e mezzo (e per la quale, anzi, il personale sarebbe sottodimensionato, a detta degli operai). E qui iniziano gli ostacoli: i committenti denunciano di aver già perso anche troppo tempo e, se la lavorazione della commessa non inizierà entro il 1 giugno, rescinderanno il contratto e si rivolgeranno altrove. ABK, cui sono stati concessi dal Tribunale sessanta giorni di tempo per abbandonare gli stabilimenti, non sembra avere tutta questa fretta. Secondo gli operai del presidio, i francesi stanno volutamente tenendo tutto bloccato per far saltare la commessa da Verona e, chissà, cercare di portarsela in Francia. Quindi hanno deciso di alzare la voce e farsi sentire.

“Vorremmo far capire che noi lavoratori – dice Andrea del Presidio Permanente – non siamo disposti a subire passivamente questo continuo rimpallo di responsabilità. Noi siamo pronti a lavorare, ma dev’essere chiaro che i soldi che entrano devono essere usati prima di ogni altra cosa per pagare i nostri stipendi e i nostri fondi pensionistici, che il proprietario precedente si è intascato. Siamo determinati ad esercitare su ABK il massimo della pressione affinché non ostacoli ulteriormente il proseguimento della trattativa”. Trattativa che proseguirà nelle prossime settimane, almeno finché resterà in piedi questa commessa.

Dopo Officine Ferroviare Veronesi e Abital un altro storico marchio veronese rischia di diventare l’emblema di una crisi che, anche a causa dell’Austerity imposta da Bruxelles, continua a mietere vittime tra gli strati più deboli della popolazione. Ma tra lavoratori, migranti, precari e studenti comincia a diffondersi una certezza: “La soluzione è l’autogestione”.

Redazione

Contestato all’Hotel Leon d’Oro Martin Schulz, candidato del PD alla presidenza UE

May 14th, 2014 Comments off

Negli ultimi 15 giorni la campagna elettorale solitamente entra nel vivo, con l’arrivo dei cosiddetti “big” a caccia del voto degli indecisi. Quest’anno però il copione non rispecchia fedelmente quello degli anni scorsi. La propaganda dei partiti, come colti da una sorta di “crisi di comunicazione” (forse perché improvvisamente resisi conto di avere gran poco da comunicare), prosegue in sordina e lontana anni luce dall’immagine delle piazze straripanti ad ascoltare il comizio del leader (eccezion fatta per Grillo).

Non si distingue nemmeno il Partito Democratico che, nonostante sia dato in vantaggio di molte lunghezze sul Movimento 5 Stelle, fa arrivare quasi nascostamente a Verona Martin Schulz, niente di meno che il candidato Presidente della Commissione Europea. L’incontro organizzato presso l’Hotel Leon d’Oro (la mattina di un giorno feriale) ha visto infatti la partecipazione esclusiva degli addetti ai lavori. Un centinaio di dirigenti locali del PD in tutto.

NoTavAd accogliere Schulz c’erano però anche i Movimenti contro la Precarietà e l’Austerity. Nel picchetto fuori dall’hotel una ventina di militanti della Rete Sociale per il Diritto alla Casa e del Kollettivo Autonomo hanno srotolato uno striscione con scritto “AUSTERITY, REPRESSIONE e PRECARIETÀ: È QUESTA LA VOSTRA DEMOCRAZIA!”. Obbiettivi della contestazione il recente Jobs Act, l’ultima riforma del mercato del lavoro, ed il Piano Casa del ministro Lupi. Ricordando le immagini della manifestazione del 1 maggio a Torino, in cui la celere indossava le casacche del servizio d’ordine del PD, è stata anche denunciata le repressione poliziesca dei movimenti messa in atto dal governo Renzi e nel chiedere la liberazione dei 4 militanti No Tav arrestati lo scorso anno con la pesantissima accusa di terrorismo è stata anche denunciata a gran voce la politica persecutoria della magistratura (osannata dal PD) nei confronti del Movimento No Tav.

È comunque un dato di fatto che, nonostante il volto rassicurante del premier, il Partito Democratico sia costretto ad una campagna elettorale nell’ombra, per paura delle contestazioni di coloro cui la crisi ha tolto lavoro, reddito e, di conseguenza, diritti. Ma anche nell’ombra non riesce a sfuggire al dissenso dell’opposizione sociale, perché le vittime della crisi si stanno auto-organizzando per resistere e per creare un’alternativa dal basso. L’11 luglio si terrà a Torino il vertice dei leader europei sulla disoccupazione giovanile, ed è in quella data che i movimenti hanno dato appuntamento al Governo.

Redazione

Alla crisi gli operai rispondono con la mobilitazione!

May 9th, 2014 Comments off

“Chiediamo solo Lavoro!” questo lo striscione che ha aperto stamattina il corteo dei metalmeccanici delle aziende in crisi di Verona. Circa un migliaio le tute blu che hanno sfilato nel centro di Verona, da Porta Palio fin sotto al palazzo della Prefettura in piazza dei Signori. Chiamati a raccolta dalle sigle confederali FIOM-FIM-UILM su iniziativa dei lavoratori della ex OverMeccanica che, come abbiamo raccontato in settimana, è destinata a fallire dopo il Consiglio di Amministrazione previsto per lunedì 12 Maggio. Sono 188 i lavoratori che resteranno a casa.

foto0182Gli operai e le operaie della storica industria metalmeccanica di Borgo Roma già dalla settimana scorsa hanno bloccato le uscite degli stabilimenti per evitare che materiali e macchinari fossero portati fuori. Ora, dopo aver tentato la via istituzionale dei “tavoli di concertazione”, sono pronti al salto di qualità organizzativo. Il desiderio che gira tra le lavoratrici ed i lavoratori è infatti quello di non rassegnarsi all’ineluttabile, ma di muoversi attivamente per recuperare il reddito che viene loro strappato dalla precarietà del mondo del lavoro. Quel reddito che per molte famiglie è la sola fonte di sostentamento.

“Se lunedì non ci saranno svolte in positivo” racconta Andrea, uno degli operai, “siamo pronti ad installare un presidio permanente all’interno della fabbrica. Possiamo riconvertire gli stabilimenti ed autogestirli, in questo modo cerchiamo di opporci ad un sistema che ci sfrutta fino al midollo e poi ci getta come una scarpa usata”.

“Ci sono professionalità con più di 40 anni di lavoro in fabbrica che adesso vengono buttate alle ortiche solo perché così conviene agli imprenditori” urla dal microfono Dante, delegato FIOM, “ma alle convenienze di noi operai non pensa mai nessuno!”

“Abbiamo a cuore il problema” è il laconico commento di alcuni parlamentari del Partito Democratico presenti in piazza. A giudicare dal Jobs Act, l’ennesimo provvedimento dei governi PD sul mercato del lavoro (che precarizza a più non posso intere classi di lavoratori), sembra un’affermazione piuttosto contraddittoria.

foto0123I metalmeccanici del gruppo ABK (ex OverMeccanica) hanno raccolto strada facendo la solidarietà attiva di un’altra grande e storica azienda veronese ora in crisi: le Officine Ferroviarie Veronesi. Anche in lungadige Galtarossa (dove hanno sede le OFV) la situazione non è affatto rosea: a maggio scade la cassaintegrazione a zero ore e gli oltre cento dipendenti non sanno più dove sbattere la testa. Dopo essere stati turlupinati dal loro datore di lavoro, l’ingegner “caldaia” (leggi Giovanni Biasi), che si è intascato pure una parte dei loro fondi pensionistici pagati direttamente dallo stato, sono anch’essi sull’orlo del baratro.

Le preoccupazioni dei lavoratori sono per tutto il tessuto produttivo, quello industriale veronese, che si sta lentamente dissipando per l’inadeguatezza e la scarsa lungimiranza di molti “valorosi” capitani d’industria; preoccupazioni che si aggiungono, ovviamente, a quelle per lo stipendio perduto. La speranza è che le diverse vertenze si uniscano in un’unica lotta: quella per garantire reddito, diritti e dignità a tutte e tutti. In qhttps://losveglio.noblogs.org/post/2014/05/09/alla-crisi-gli-operai-rispondono-con-la-mobilitazione/uesto senso la prossima settimana potrebbe essere quella decisiva.

Redazione.

Situazione drammatica alla ex Over Meccanica: la storica fabbrica veronese sta per chiudere e 190 famiglie stanno per rimanere senza futuro

May 7th, 2014 Comments off

“Si doveva pensarci prima!” Questo il commento più diffuso tra i lavoratori e le lavoratrici della ex Over Meccanica di borgo Roma. Sembra infatti che, dopo le promesse di acquisto definitivo formulate ormai un anno fa dalla francese ABK Machinery, le trattative si siano definitivamente bloccate. E a questo punto soltanto un miracolo sembra poter salvare i 190 posti di lavoro della storica fabbrica veronese.

overTuttavia il clima che regna nei cortili fuori dalle officine è tutt’altro che di rassegnazione. I lavoratori e le lavoratrici hanno infatti reagito auto-organizzandosi, decisi a difendere il lavoro fino all’ultimo. Già da mercoledì scorso sono state bloccate le uscite, per impedire che i materiali ancora presenti nei capannoni venissero portati via senza che prima fosse stata trovata una soluzione condivisa. I delegati sindacali sono riusciti, anche se tardivamente, ad ottenere l’apertura di un tavolo di crisi con il Ministero delle Attività Produttive. Tavolo al quale i rappresentanti di ABK hanno già fatto sapere di non voler sedere.

Per sollevare l’attenzione sulla questione e chiedere la solidarietà attiva di tutta la cittadinanza è stato convocato un presidio sotto al Comune di Verona per domani, giovedì 8 maggio, alle ore 15.00. Inoltre i lavoratori e le lavoratrici hanno già proclamato un corteo cittadino per venerdì 9 maggio, che partirà nei pressi di Porta Palio alle ore 10.00 per dirigersi verso Piazza dei Signori, sede della Prefettura.

Ma non finisce qui, perché, nel caso ovviamente che tutte le altre possibilità in campo vadano ad esaurirsi (come purtroppo è tuttavia sempre più probabile), si pensa anche di costituire un presidio permanente all’interno della fabbrica. Lo scopo? <<Semplice: – dicono – Autogestione!>>.

Molto dipenderà senz’altro dalla risposta che darà la città. Se non c’è certo da aspettarsi un qualsiasi tipo di intervento dal sindaco Flavio Tosi (troppo impegnato a lamentarsi dei torti arbitrali a sfavore dell’Hellas Verona), sarà interessante vedere le soluzioni che proporrà il governo. Anche se, a giudicare dalla ennesima compressione dei diritti dei lavoratori contenuta nel recente Job Act, anche dalle parti di Palazzo Chigi non sembra tirare una gran bella aria.

 

Redazione

OVER MECCANICA PROSSIMA AL FALLIMENTO: 188 DIPENDENTI STANNO PER PERDERE IL LAVORO

April 30th, 2014 Comments off

La crisi miete un’altra vittima. Anzi, 188 per la precisione.

188 sono i/le lavorator* che, dalla settimana prossima, rischiano di restare senza lavoro alla ex “Over Meccanica” di Borgo Roma. Sembra infatti che l’operazione di acquisizione da parte della francese Abk Machinery, i cui vertici avevano avanzato promesse di acquisto definitivo, si sia bloccata. La settimana prossima il bilancio non verrà chiuso ed i libri contabili verranno portati dal Giudice Fallimentare.

overUn altro grande simbolo dell’industria metalmeccanica Veronese chiude i battenti. Mentre i sindacati confederali sono troppo occupati a litigare per contendersi le tessere, gli/le operai* si stanno organizzando per difendere l’unica fonte di reddito per loro e per le loro famiglie: è stata bloccata l’entrata per evitare che i materiali ancora presenti negli stabilimenti vengano portati fuori prima che sia pagato il dovuto ai/alle dipendenti.

Triste che tutto ciò accada alla vigilia di quel 1° maggio che un tempo rappresentava le conquiste delle lotte operaie. Conquiste che ormai stanno svanendo una dopo l’altra sotto i colpi della precarietà e sotto gli attacchi di un Governo che più filo-Confindustria non si può (come il Jobs Act sta a testimoniare). Complice anche l’inerzia dei sindacati confederali, che appaiono più interessati a difendere la rendita delle loro posizioni che i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Solidarietà a chi lotta per i propri diritti!

 

Aggiornamenti nelle prossime ore.

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