Condannato a 15 mesi il vicepresidente leghista della Provincia di Verona Fabio Venturi
Pare non terminare più la sfilza di scandali, processi, indagini, condanne ed arresti che sta travolgendo l’amministrazione leghista di Verona del sindaco-sceriffo Flavio Tosi. Con la pesante accusa di rivelazione di segreti d’ufficio è stato infatti condannato in primo grado ad 1 anno e 3 mesi con pena sospesa. Avrebbe, con altri, avvertito i titolari di bar “amici” dell’arrivo dei controlli della polizia municipale al fine di metterli in salvo da eventuali sanzioni.
Venturi, che qualche mese fa era in procinto di entrare nella Giunta dell’amico Flavio Tosi (dimezzata dagli scandali), si dichiara estraneo e (in perfetto stile berlusconiano) grida al complotto dei giudici per farlo fuori.
Dopo Vito Giacino della lista Tosi, ex vicesindaco, attualmente in galera con l’accusa di avere intascato tangenti camuffate da consulenze, e Marco Giorlo, sempre lista Tosi, ex assessore, dimessosi a seguito della puntata di Report in cui sono stati dettagliatamente descritti gli “strani” rapporti che molti leghisti veronesi intrattengono con faccendieri in odore di ‘ndrangheta, un altro importante pezzo della cupola tosiana che controlla la città di Verona crolla sotto i colpi della magistratura.
Si parla da sempre di Venturi (anche presidente della circoscrizione 5^, borgo Roma) come del braccio destro del sindaco, il “cervello” della sua macchina organizzativa e propagandistica, il motore della fondazione “Ricostruiamo il Paese” con cui i presunti ottimi risultati nel governo della città di Verona raggiunti da Flavio Tosi vengono decantati in giro per l’Italia con lo scopo di avvalorare l’immagine di efficiente amministratore (oltre che di raccogliere fondi per le campagne elettorali).
Ad una settimana dalle elezioni europee l’immagine della Lega Nord non è mai stata tanto offuscata. Sembrano lontanissimi i tempi delle 90.000 preferenze personale ottenute da Tosi qualche anno fa, ed il salvagente di un seggio all’europarlamento (visti gli scandali nostrani) è un miraggio che ogni inchiesta contribuisce a scolorire un po’.
Redazione